sabato 12 giugno 2010

Agire in Conoscenza

29 febbraio 1972 (sera, continuazione)

Un ospite indiano: Come si deve agire per ottenere un buon karma?
Srila Prabhupada: Il buon karma si ottiene compiendo azioni prescritte nei Veda, in particolare compiendo i yajna, secondo i dettami delle Scritture vediche con lo scopo di soddisfare il Signore Supremo. Un buon cittadino è colui che obbedisce alle leggi dello Stato e soddisfa il governo, così ha un buon karma chi riesce a soddisfare Visnu. Purtroppo gli uomini moderni non sanno chi è Dio, e tantomeno sanno come soddisfarLo! Non hanno conoscenza, sono solo impegnati in attività materialistiche, di conseguenza generano cattivo karma e soffrono. Sono come tanti ciechi guidati da altri ciechi, sia gli uni che gli altri soffrono per il cattivo karma che si creano. Non è difficile da capire. Se tu agisci da criminale sarai punito, ma se fai qualcosa di buono per lo Stato o per la gente, sarai ricompensato, talvolta anche con un titolo onorifico. Questi sono esempi di karma buono o cattivo. Buon karma significa godere della felicità materiale; cattivo karma invece significa subire le sofferenze materiali. Grazie a un buon karma si può nascere in una buona famiglia, diventare ricchi, istruiti e fisicamente attraenti.
Bob: Che dire di una persona che non conosce Dio, ma…
Srila Prabhupada: In questo caso è un animale. L’animale non sa distinguere ciò che è buono da ciò che è cattivo. Una persona che non sa chi è Dio e non cerca neppure di saperlo è un animale, anche se invece di camminare con quattro zampe cammina con due. Del resto anche Darwin diceva che l’uomo è una scimmia. Così, chi non conosce Dio e non cerca di conoscerLo non è altro che un animale.
Bob: E le persone innocenti?
Srila Prabhupada: Anche l’animale è innocente, non protesta nemmeno se gli tagli la gola. L’innocenza non è una qualificazione. Gli animali sono tutti innocenti, ecco perché non è difficile ucciderli. Essere innocenti non è una qualificazione. Noi vogliamo diventare molto intelligenti per poter capire Krsna. Essere sempliciotti, ingenui e ignoranti non è una grande qualità. Va bene essere semplici e umili, ma non sciocchi.
Bob: Potresti spiegarmi ancora che cosa è l’intelligenza?
Srila Prabhupada: E’ intelligente una persona che sa quale è la propria identità, che cos’è questo mondo, chi è Dio e quale è il rapporto che li unisce. Un animale non conosce la propria identità, pensa di essere il corpo. Similmente, chi non conosce la propria vera identità non è intelligente.
Bob: Supponiamo che una persona faccia, o cerchi di fare, ciò che è giusto e sia cosciente di ciò che fa, come il servitore che è onesto verso il suo padrone, e continua a rimanere onesto pur sapendo che se non lo fosse non perderebbe il posto… una persona così si crea un buon karma?
Srila Prabhupada: Si, essere onesti produce buon karma. La Bhagavad-gita descrive molto bene come comportarsi in modo onesto:

daivi sampad vimoksaya
nibandhayasuri mata

Se sviluppi daivi sampad, cioè qualità trascendentali, allora vimoksaya, sarai liberato; ma se sviluppi qualità demoniache – nibandhayasuri – diventi sempre più schiavo. Purtroppo oggi la gente non sa che cos’è la liberazione e che cos’è la schiavitù. E’ così immersa nell’ignoranza che ignora anche le cose più basilari. Per esempio, se chiedessi a te che cos’è la liberazione, sapresti rispondermi? (Bob non risponde). E se ti chiedessi che cos’è la schiavitù, sapresti rispondermi? (Nessuna risposta). Queste parole – liberazione e schiavitù – ricorrono frequentemente nella letteratura vedica, ma oggi la gente ignora il loro significato. Così ignorante e sciocca, eppure così orgogliosa del suo progresso! Tu sei un professore, un insegnante, se ti chiedo che cosa si intende per liberazione, non sai spiegarmelo?
Bob: Non del tutto. Se lo sapessi perfettamente potrei ottenere la liberazione molto velocemente.
Srila Prabhupada: Ma se non sai che cosa è la liberazione, non potrai mai ottenerla, né lentamente né velocemente. Prima di tutto devi sapere che cosa è la liberazione. Se non sai in quale direzione sta andando il treno, a che serve sapere o capire se il treno è veloce o lento? Devi sapere la tua destinazione, prima di tutto. Che cosa è la liberazione?
Bob: Umm…
Srila Prabhupada: Ogni giorno sei tu a fare domande a me, ora io ne faccio una a te.
Bob: Va bene… fammi pensare un po’…
Srila Prabhupada: Il concetto di liberazione è spiegato nello Srimad-Bhagavatam. L’esatta parola sanscrita è mukti.

muktir hitvanyatha rupam
svarupena vyavasthitih

E’ necessario porre fine a ogni attività insensata e situarsi nella propria posizione originale; ma è difficile quando nessuno sa quale è la propria posizione originale, né come agire nel modo giusto. La situazione è critica, ognuno agisce di testa sua perché non sa ciò che è giusto fare. Oggi tutti ignorano lo scopo della vita.
Bob: Pensi che esistano persone oneste?
Srila Prabhupada: Se una persona non sa che cos’è l’onesta, come può essere onesta? Solo se sai che cos’è l’onestà, puoi essere onesto. Tu sai che cos’è l’onestà?
Bob: Beh, onestà è fare ciò che veramente senti che è giusto fare.
Srila Prabhupada: Il ladro pensa: “Devo rubare per mantenere i miei figli, rubare è giusto.” Significa che lui è onesto? Il macellaio pensa: “E’ mio dovere sgozzare quotidianamente gli animali. E’ la mia vita.” Come quel cacciatore… che poi incontrò Narada.
Syamasundara: Mrgari
Srila Prabhupada: Si, Mrgari. Narada gli domandò: “Perché uccidi gli animali?” E lui rispose: “E’ il mio lavoro. Mio padre me lo ha insegnato”. Uccideva “onestamente”. Come vedi, il concetto di onestà dipende dalla cultura. La cultura di un ladro, per esempio, lo porta a pensare che rubare sia onesto.
Bob: Allora che cosa è l’onestà?
Srila Prabhupada: Questa era la mia domanda. (Tutti ridono). Vera onestà significa non calpestare i diritti di un altro. Questa è onestà. Per esempio, questo tavolo è mio. Se al momento di andartene lo prendi e te lo porti via, pensi di essere onesto? La definizione di onestà è semplice: non arrogarsi i diritti di un altro. Questa è onestà.
Bob: Allora è corretto dire che una persona onesta è situata in virtù?
Srila Prabhupada: Certamente, poiché virtù significa conoscenza. Se tu sai che questo tavolo non ti appartiene, ma che è di mia proprietà, allora non cercherai di portartelo via. Perciò, prima di tutto si deve avere piena conoscenza, poi si può essere onesti.
Bob: Tu hai detto che esser in virtù significa avere conoscenza di Dio, ma una persona può essere onesta senza avere molta conoscenza di Dio?
Srila Prabhupada: Come?
Bob: Ci sono persone che sono oneste non perché pensano così di far piacere a Dio, ma semplicemente perché sentono che è giusto essere onesti.
Srila Prabhupada: Dio vuole che tutti siano onesti, perché dovrebbe volere diversamente?
Bob: Voglio dire che si può seguire la volontà di Dio senza neanche saperlo. Come qualcuno che è sotto l’influsso…
Srila Prabhupada: No, è assurdo seguire senza sapere. Devi conoscere ciò che Dio vuole, e se Gli obbedisci questa è onestà.
Bob: Non è possibile che qualcuno sia onesto senza conoscere Dio?
Srila Prabhupada: No, perché Dio è il proprietario supremo, il beneficiario supremo e l’amico supremo. Questo è ciò che afferma la Bhagavad-gita. Chi sa questo possiede una conoscenza completa. E’ sufficiente sapere che Dio è il proprietario di tutto, che è l’amico di tutti e il beneficiario di tutto. Per esempio, ognuno sa che nel corpo lo stomaco è il beneficiario. Le mani, le gambe, gli occhi e gli orecchi hanno solo la funzione di aiutare lo stomaco. Per esempio, l’avvoltoio si alza sette miglia nel cielo solo per vedere dov’è il cibo per lo stomaco, quindi le ali lo aiutano a volare fin dove si trova il cibo e il becco lo afferra. Similmente, come nel corpo lo stomaco è il beneficiario, così nella manifestazione cosmica materiale e spirituale è Krsna, Dio, la figura centrale. E’ lui il beneficiario. Per capirlo, basta osservare i nostri stessi corpi. Anche il corpo è una creazione e ha la stessa struttura meccanica dell’universo intero; e la stessa struttura è riscontrabile ovunque, perfino negli animali. Nel corpo umano e nella manifestazione cosmica il meccanismo è quasi uguale. Puoi facilmente capire che nel corpo è lo stomaco che gode, è lui dunque il beneficiario centrale. E lo stomaco è anche l’amico, perché se tu non digerisci, tutte le altre parti del corpo si indeboliscono. Lo stomaco, dunque, è un amico perché digerisce e distribuisce energia a tutte le altre parti del corpo.. Non è vero?
Bob: Si.
Srila Prabhupada: lo stomaco centrale dell’intera creazione è Dio, Krsna. Egli è il beneficiario, è l’amico, e come proprietario supremo mantiene tutti gli esseri. E’ proprio come un re che, essendo il proprietario del regno, mantiene tutti i cittadini. Se non fosse il proprietario supremo, come potrebbe essere l’amico di tutti? Capire queste cose è essenziale. Krsna è il beneficiario, Krsna è il proprietario e Krsna è l’amico. Se comprendi queste tre verità la tua conoscenza è completa, non hai bisogno di capire altro. Yasmin vijnate sarvam evam vijnatam bhavati. Se comprendi Krsna attraverso queste tre formule, che racchiudono la conoscenza completa, non hai bisogno di sapere altro. Ma non tutti saranno d’accordo. “Perché Krsna dovrebbe essere il proprietario? Perché non Hitler? O Nixon?...” Questo è il problema. Se la gente riuscisse a capire questi tre principi basilari, avrebbe una conoscenza completa e non vi sarebbero più conflitti. Purtroppo non li accetterà e porrà tanti ostacoli solo per evitare di accettarli: questa è la causa di tutti i guai. Ma nella Bhagavad-gita Krsna dice chiaramente:

bhoktaram yajna-tapasam
sarva-loka-mahesvaram
suhrdam sarva-bhutanam
jnatva mam santim rcchati

“Poiché il saggio Mi conosce come il fine ultimo di tutti i sacrifici e di tutte le austerità, come il sovrano di tutti i pianeti e di tutti i deva, amico e benefattore di tutti gli esseri, egli trova il termine delle sofferenze materiali.” Ma le persone non sono disposte ad accettare questi fatti, preferiscono inventare falsi proprietari, falsi amici e falsi beneficiari, e litigare tra loro. Questa è la situazione attuale nel mondo. Se la gente fosse correttamente educata accetterebbe questa conoscenza, e ci sarebbe immediatamente la pace (santim rcchati). Questa è la conoscenza, e chiunque segua questi principi è un uomo onesto. Non pretende di essere proprietario di qualcosa, sa che tutto appartiene a Krsna e che quindi tutto dovrebbe essere usato al Suo servizio. Questa è onestà. Se questa matita appartiene a me, è buona educazione chiedermela se la si vuole usare, come fanno qualche volta i miei studenti: “Posso usare questa matita?” “Si, puoi usarla.” Allo stesso modo, se so che tutto appartiene a Krsna, non uso niente senza il Suo permesso. Questa è onestà, questa è conoscenza. Chi non sa è ignorante, è uno sciocco, e quindi commette errori, o addirittura crimini. Tutti i criminali sono sciocchi; per ignoranza trasgrediscono le leggi dello Stato. L’ignoranza non è felicità, ma è pazzia essere saggi dove l’ignoranza è considerata felicità. Oggi tutti godono della propria ignoranza e quando tu cerchi di spiegare la filosofia della coscienza di Krsna, nessuno ti ascolta. Se ti dico: “Krsna è il proprietario, non sei tu il proprietario”, tu non sarai molto soddisfatto. Come vedi, l’ignoranza è felicità. Noi stiamo correndo il rischio di offendere la gente, e la gente penserà che siamo degli sciocchi. Se dico a un uomo ricco: “Non sei tu il proprietario delle tue ricchezze, è Krsna il proprietario, perciò tutto quello che hai devi spenderlo per Krsna”, sicuramente egli si irriterà moltissimo.

upadeso hi murkhanam
prakopaya na santaya

“Se tenti di dare consigli a un furfante, costui si arrabbierà”. Perciò ci presentiamo come mendicanti e gli diciamo: “Caro signore, lei è un gentiluomo! Io sono un mendicante sannyasi e vorrei costruire un tempio. Potrebbe contribuire anche lei con una donazione?” Così egli penserà: “Ecco qui un povero mendicante. Facciamogli la carità.” Ma se gli dicessi: “Caro signore, lei possiede milioni, ma questo denaro è di Krsna, lo dia a me, io sono il servitore di Krsna.” Oh… Non sarebbe molto contento. Se mi presento come mendicante, mi dirà qualcosa, ma se gli dico la verità non mi darà neanche un centesimo. Lo convinciamo che siamo mendicanti, ma in realtà non siamo mendicanti, siamo servitori di Krsna e non vogliamo niente da nessuno perché sappiamo che Krsna ci dà tutto ciò di cui abbiamo bisogno. La ragione del nostro comportamento può essere chiarita con un esempio. Se un bambino prende in mano qualcosa di molto prezioso e noi volgliamo che ce lo restituisca, dobbiamo adularlo dicendogli:”Oh, tu sei un bambino così bravo! Prendi queste caramelle e dammi quello che hai in mano. Non vale niente, facciamo cambio!” E lui dirà:”Oh, si, si, facciamo cambio!” Anche noi dobbiamo fare così. Perché? Perché se una persona tiene per sé il denaro di Krsna va all’inferno. Perciò, in un modo o in un altro noi le chiediamo una donazione e impegnamo questa persona nella coscienza di Krsna.
Bob: Allora non andrà più all’inferno?
Srila Prabhupada: No, è salva perché ogni centesimo speso per Krsna tornerà a suo merito. “Oh, questa persona ha dato un centesimo.” Questo atto è chiamato ajnata-sukrti (atto spirituale compiuto inconsapevolmente). Gli uomini, di solito, non hanno pensieri elevati, perciò le persone sante cercano di illuminarli dando a tutti la possibilità di servire Krsna. Questo è il dovere della persona santa.
Bob: Come?
Srila Prabhupada: Questo è il dovere della persona santa. Ma se questa persona prende il denaro della gente e lo spende per il proprio piacere, allora è lei ad andare all’inferno. In tal caso non sarebbe un santo, ma un imbroglione, un criminale. Non puoi prendere il denaro della gente, neanche un centesimo, e spenderlo per il tuo piacere.
Bob: Conosco persone oneste che non sono coscienti di Krsna…
Srila Prabhupada: Krsna significa Dio.
Bob: Ci sono persone che non sono del tutto coscienti di Dio, ma sono oneste nel senso che non prendono niente di ciò che appartiene agli altri. Cercano di essere buone col prossimo. Queste persone…
Srila Prabhupada:Forse non prendono niente dagli altri, ma prendono da Dio.
Bob: Allora queste persone sono oneste solo a metà?
Srila Prabhupada: Non sono oneste affatto. Bisogna imparare questo principio - che Dio è il proprietario – Essere buoni col prossimo? Cosa intendi dire con “essere buoni col prossimo?”
Bob: Pensavo a quella gente che si impegna… cioè, c’è gente che ha bisogno di cibo e di denaro, ma…
Srila Prabhupada: Tutti hanno bisogno di denaro. Tutti ne hanno bisogno. Chi non è povero? Ci sono molti distinti signori seduti in questa stanza, ma chi di loro non ha bisogno di cibo e di denaro? Anche tu hai bisogno di denaro. Come fai a distinguere il ricco dal povero? Tutti hanno bisogno di denaro. Se la tua definizione di povertà è questa, allora tutti sono poveri.
Bob: Si, ma, cioè… pensavo alla gente che è relativamente più povera.
Srila Prabhupada: Relativamente, relativamente, forse. Tu potrai essere più affamato di me, ma ciò non significa che io non sia affamato. Forse non sento fame adesso, ma prima o poi la sentirò. Forse non hai fame oggi, ma domani avrai fame.
Bob: Quello che penso è che… sebbene tanta gente rubi c’è ancora qualcuno che resiste alla tentazione e non lo fa. Queste persone meritano sicuramente un premio.
Srila Prabhupada: Ma chi pensa di non rubare è anche lui un ladro perché non sa che tutto appartiene a Krsna. Perciò qualsiasi cosa possiede l’ha rubata.
Bob: Ma è meno colpevole di un ladro che ruba consapevolmente.
Srila Prabhupada: Tu puoi anche non sapere che questo scialle è mio, ma se lo prendi e lo porti via, è un furto, non credi?
Bob: Ma se lo prendo pur sapendo che è tuo sarei più colpevole che se non sapessi chi è il proprietario. Potrei pensare che non appartiene a nessuno.
Srila Prabhupada: Anche questo è un furto, poiché questo scialle appartiene sicuramente a qualcuno, e tu lo prendi senza il suo permesso. Forse non sai esattamente chi è il proprietario, ma sai che deve appartenere a qualcuno. Questa è conoscenza. Qualche volta capita di vedere sulle strade oggetti di valore – proprietà dello Stato usate per riparare le strade o per fare qualche lavoro all’impianto elettrico. Qualcuno può pensare: “Oh, che fortuna, tutte queste cose abbandonate nella strada! Ora le prendo e le porto via.” Non è un furto questo?
Bob: Si, è un furto.
Srila Prabhupada: Non sa che sono cose di proprietà dello Stato, e le porta via. Commette un furto e quando la polizia lo scopre, lo arresta e lo punisce. Allo stesso modo, qualsiasi cosa tu abbia… supponiamo che tu stia bevendo un bicchier d’acqua preso da un fiume. Il fiume è forse di tua proprietà?
Bob: No.
Srila Prabhupada: Allora anche quello è un furto. Tu non hai creato il fiume, non sai a chi appartiene, ma sai che non appartiene a te. Perciò, anche se bevi solo un bicchiere d’acqua senza sapere a chi appartiene quell’acqua, commetti un furto. Tu puoi pensare di essere una persona onesta, ma in realtà sei un ladro. Devi sempre ricordarti di Krsna: “Oh, Krsna, questa è la Tua creazione, per favore, permettimi di bere.” Questa è onestà. Perciò un devoto pensa sempre a Krsna, qualsiasi cosa stia facendo. Questa è la proprietà di Krsna. Questa è onestà. Senza coscienza di Krsna tutti sono ladri, predoni, furfanti e briganti. Perciò la nostra conclusione è che chiunque non comprenda Krsna non ha buone qualità, non è una persona onesta e non ha conoscenza: è un uomo di terza classe. Giusto? Cosa ne pensi, Giriraja? (Un discepolo)
Giriraja: E’ giusto.
Srila Prabhupada: Questo non è un dogma, è un fatto.
Allora, hai capito che cosa sono la conoscenza e l’onestà?
Bob: Io… si, in un certo modo.
Srila Prabhupada: C’è forse un altro modo? C’è un altro modo? Ti sfido a trovarne un altro! (Bob e Prabhupada ridono) C’è un altro modo Giriraja?
Giriraja: No.
Srila Prabhupada: C’è un’alternativa? Nessuno può confutare ciò che diciamo, lo sappiamo per esperienza. Anzi, noi sfidiamo chiunque chiedendo: “Ci sono domande?” E finora Krsna ci ha protetti. In grandi conferenze, in grandi nazioni, dopo aver parlato chiedo sempre se qualcuno ha delle domande.
Bob: Ora non ho nessuna domanda.
Srila Prabhupada: A Londra abbiamo avuto… quanti giorni di conferenze alla Conway Hall?
Un devoto: Dodici giorni.
Srila Prabhupada: Dopo ogni conferenza chiedevo se qualcuno avesse delle domande.
Bob: Ti hanno rivolto molte domande?
Srila Prabhupada: Oh, si. Molte domande sciocche.(Tutti ridono)
Bob: Avrei un’ultima domanda. Che cosa significa essere sciocchi?
Srila Prabhupada: Chi non ha conoscenza è considerato sciocco.
Un ospite indiano: Prabhupada, vorrei farti una domanda personale, posso?
Srila Prabhupada: Si.
L’ospite indiano: Qualche mese fa a Calcutta fu indetta la “settimana contro la crudeltà verso gli animali”.
Srila Prabhupada: (Ride brevemente) Questa è un'altra sciocchezza. Fanno pubblicità per prevenire la crudeltà sugli animali e poi mantengono migliaia di mattatoi. Capisci? Questa è un’altra sciocchezza. Usano una violenza sistematica contro gli animali e poi fondano un’associazione…
Bob: Forse questo è…
Srila Prabhupada: Supponiamo che una banda di ladri abbia un’insegna che dice: “Buonuomo e soci”. Qualche volta capita di vedere queste insegne.
Syamasundara: Il proprietario del nostro tempio in San Francisco si chiama Goodman (Buonuomo).
Srila Prabhupada: La loro filosofia dice che è crudele non nutrire sufficientemente un animale. Perciò, invece di fargli patire la fame, pensano sia meglio ucciderlo. Non è questa la loro teoria?
Bob: Si.
Srila Prabhupada: “Piuttosto che farlo soffrire è meglio ucciderlo”, dicono. Questa teoria viene dai paesi comunisti. Là, se un vecchio soffre, lo uccidono per risparmiargli altre sofferenze. In Africa c’è una popolazione che fa festa uccidendo i vecchi. Proprio così.
Syamasundara: Poi li mangiano?
Srila Prabhupada: Si. (Syamasundara ride).
Un devoto: Avevo degli zii che dovettero andare oltre oceano e non potevano portare con sé il loro cane. Così pensarono: “Povero cane, gli si spezzerà il cuore quando si accorgerà che non ci siamo più.” Così lo uccisero.
Srila Prabhupada: Anche Gandhi una volte uccise un vitello o una mucca. Soffriva molto, allora egli ordinò: “Invece di farla soffrire, uccidetela.”
Giriraja: Ieri hai detto che il maestro spirituale può soffrire a causa degli atti peccaminosi dei suoi discepoli. Che cosa intendi per atto peccaminoso?
Srila Prabhupada: Tu hai promesso al maestro spirituale di seguire i principi regolatori, se non li segui fai un atto peccaminoso. E’ semplice: hai fatto una promessa, se la rompi agisci in modo peccaminoso. Sei d’accordo?
Giriraja: Si. (Pausa). Ma oltre i principi regolatori ci sono altre istruzioni che riceviamo e che cerchiamo di eseguire, ma non ci riusciamo ancora in modo perfetto.
Srila Prabhupada: Non ci riuscite? Com’è possibile?
Giriraja: Cantare Hare Krsna senza distrarsi, per esempio. Noi ci proviamo, ma qualche volta…
Srila Prabhupada: Questa non è una colpa. Supponiamo che tu stia cercando di fare qualcosa, ma a causa della tua inesperienza fallisci. Questa non è una colpa, tu ci stai provando. C’è un verso nello Srimad-Bhagavatam che si riferisce proprio a questo: dice che se un devoto si sforza con sincerità, anche se talvolta sbaglia a causa della sua inesperienza, Krsna lo perdona. E nella Bhagavad-gita è detto:

api cett suduracaro
bhajate mam ananya-bhak

Qualche volta può capitare che un devoto agisca in modo sconsiderato, non volontariamente ma a causa delle sue cattive abitudini passate (l’abitudine è la nostra secondo natura). Questo non significa che sia colpevole. Deve pentirsene e deve fare il possibile per non commettere di nuovo lo stesso errore. Ma l’abitudine è la seconda natura, perciò, nonostante si impegni con determinazione, maya è così forte che talvolta il devoto ricade nell’errore. In questo caso Krsna lo perdona. Ma coloro che volontariamente agiscono male non sono scusati. Il devoto non deve pensare: “Io canto Hare Krsna perciò posso fare tutte le sciocchezze che voglio e sarò perdonato.” Non c’è offesa più grave di questa.

venerdì 11 giugno 2010

Avanzare nella Coscienza di Krishna (Uno scambio di lettere)

Springfield, New Jersey
12 giugno 1972

Caro Prabhupada,
 Accetta i miei umili omaggi. Ho frequentato regolarmente il tempio di New York, e a contatto con i devoti così bravi e avanzati spero di riuscire anche io a progredire nella coscienza di Krsna. La mia fidanzata ha cominciato a frequentare il tempio e a cantare Hare Krsna. Non conosceva neanche l’esistenza del Movimento per la Coscienza di Krsna finché non le scrissi dall’India. Atreya Rsi è stato molto gentile a invitarci a casa sua dandoci così la possibilità di vedere come si può vivere una vita familiare nella coscienza di Krsna. Alla fine di aprile sono andato a Bombay per sciogliere il mio contratto col Corpo della Pace. Sono dovuto restare a Bombay per altre due settimane a causa di un piccolo malessere, e ho trascorso questo tempo con i devoti a Juhu. Sfortunatamente tu eri partito appena cinque giorni prima.
Non riesco ancora a capire molto, ma ho fede nella coscienza di Krsna e spero di potermi dedicare con un impegno sempre maggiore.
Aspetto da Atreya Rsi una lettera con la descrizione del tempio di Los Angeles e spero di poterti incontrare personalmente a New York. Ti ringrazio per la gentilezza che mi hai mostrato e che certamente non meritavo.

Sinceramente tuo
Bob Cohen


A.C. Bhaktivedanta Swami
Iskon Los Angeles
16 giugno 1972

Caro Bob,
Accetta, ti prego, le mie benedizioni. Ti ringrazio per la lettera del 12 giugno 1972. Ho notato con grande piacere i sentimenti espressi e sono contento che tu stia frequentando il tempio a New York. So che sei un bravo ragazzo, molto intelligente e gentile, perciò sono sicuro che presto Krsna ti accorderà ogni benedizione e tu ti sentirai perfettamente felice nella coscienza di krsna. Per avanzare nella coscienza di Krsna occorre volontariamente abbandonare l’attaccamento che ci lega alla natura materiale, o maya. Questa rinuncia è chiamata tapasya. Ma nessuno è pronto a fare delle austerità senza una ragione valida, perciò ogni uomo con una mente filosofica e scientifica, come la tua, deve innanzitutto capire che cos’è la conoscenza trascendentale. Se tu acquisisci conoscenza, tapasya seguirà automaticamente, e il risultato sarà che tu avanzerai nella vita spirituale. Coltivare la conoscenza è la prima necessità per chiunque voglia rendere perfetta la propria vita. Ti consiglio dunque di leggere i nostri libri ogni giorno e cercare di capire gli argomenti trattati analizzandoli da differenti prospettive in compagnia dei devoti del tempio di New York. In questo modo diventerai gradualmente convinto, e grazie alla tua sincerità e al tuo servizio di devozione farai progressi nella vita spirituale.
Si, il primo e unico requisito per ottenere la vera saggezza è avere un po’ di fede in me e nel metodo della coscienza di Krsna. Se c’è fede, la comprensione seguirà. Man mano che la tua comprensione cresce, cresce anche il disgusto per l’energia materiale illusoria. E quando volontariamente abbandoni i tuoi legami col mondo materiale, il tuo progresso è assicurato.
Credo che in questi giorni stiano battendo a macchina i nastri con le conversazioni che abbiamo avuto a Mayapur, saranno pubblicate in un libro intitolato Incontro con il maestro spirituale. Te ne spedirò una copia appena sarà stampato e pronto per essere distribuito. Nel frattempo mi fermerò a New York due o tre giorni, poi proseguirò per Londra dove si terrà un grande festival chiamato ratha-yatra. Non so esattamente il giorno del mio arrivo a New York, ma puoi tenerti in contatto con Bali Mardan. Sarò molto contento di incontrarti di nuovo. Potremo parlare ancora se avrai delle domande da fare. Spero che questa lettera ti trovi in buona salute e in un felice stato d’animo.

Il tuo eterno benefattore
A.C.Bhaktivedanta Swami

martedì 8 giugno 2010

Decidere per il Futuro

New York 4 luglio 1972

Bob: Ho ricevuto la tua lettera una settimana fa circa.
Srila Prabhupada: Tu sei un ragazzo molto intelligente, cerca di capire questa filosofia; è molto importante. La gente spreca tante energie per il piacere dei sensi, senza sapere cosa l’attende nella prossima vita. Esiste una vita dopo questa, ma la gente non lo sa. Non sa che questa vita è solo una preparazione per la prossima vita. L’educazione moderna con le sue università non fa luce su questa semplice verità. Noi cambiamo corpo ad ogni momento: è un fatto provato dalla scienza. E dopo aver lasciato questo corpo dovremo accettarne un altro. In che modo e quale tipo di corpo? Anche questo si può conoscere. Per esempio, chi ha studiato con impegno sa che dopo essere stato promosso agli esami diventerà ingegnere o medico, così, in questa vita, ci si può preparare a essere una persona diversa nella prossima vita.
Barbara (la moglie di Bob): Possiamo decidere la nostra prossima vita?
Srila Prabhupada: Si, puoi decidere. Noi abbiamo deciso di tornare da Krsna nella prossima vita. Questa è la nostra decisione: tornare a Dio, nella nostra vera dimora. Supponiamo che tu voglia diventare un medico o un ingegnere, con questo obiettivo in mente ti prepari e studi. Così puoi anche decidere cosa fare nella prossima vita, ma se non decidi, deciderà la natura materiale.
Barbara: E’ possibile che nella vita precedente fossi cosciente di Krsna?
Srila Prabhupada: Non importa chi eri in passato. Ciò che importa è che puoi diventare cosciente di Krsna ora, grazie a questo Movimento.
Un devoto: Barbara domandava se è possibile che nella sua vita precedente fosse un devoto di Krsna e che ora sia nata in un altro corpo materiale.
Srila Prabhupada: Quando si è puri devoti di Krsna non si rinasce. Ma se c’è una piccola mancanza nel servizio di devozione c’è la possibilità di tornare in questo mondo. In questo caso però si nasce in una famiglia elevata. Sucinam srimatam gehe yoga-bhrasto ‘bhijayate: “Lo yogi che fallisce prende nascita in una famiglia religiosa o nobile”. L’intelligenza umana può decidere il proprio futuro; questo è il privilegio dell’intelligenza umana. L’animale non può decidere, mentre noi possiamo valutare se ciò che facciamo ci porterà beneficio oppure no. Questa è la grande opportunità che la forma umana ci offre, perciò devi imparare a usare bene questa forma umana. Devi conoscere il fine della vita e indirizzare i tuoi sforzi verso questo fine. Questa è civiltà umana…
Barbara: hai mai visto Krsna?
Srila Prabhupada: Si.
Barbara: Davvero?
Srila Prabhupada: Lo vedo ogni giorno. Ogni istante.
Barbara: Lo vedi nel suo corpo materiale?
Srila Prabhupada: Krsna non ha un corpo materiale.
Barbara: Ma nel tempio ci sono delle immagini di Krsna.
Srila Prabhupada: Quello non è un corpo materiale; lo vedi materiale perché hai occhi materiali. Non puoi vedere la forma spirituale finché hai occhi materiali, perciò Krsna appare in una forma che sembra materiale in modo che tu possa vederla. Ma il fatto che Krsna si presenti in una forma adatta alla tua visione non significa che Egli abbia preso un corpo materiale. Supponiamo che il presidente degli Stati Uniti venga a trovarti a casa tua; questo non significa che la sua posizione e la tua siano uguali. Spinto da un sentimento di affetto, egli può venire a casa tua, ma ciò non significa che è al tuo stesso livello. Similmente, poiché non possiamo vedere Krsna con questi occhi, Egli appare di fronte a noi nella forma di un dipinto o di una scultura di pietra o di legno; ma Krsna non è differente da questi dipinti e da queste sculture, poiché tutto è energia di Krsna.
Barbara: Che cosa accade al nostro spirito dopo la morte?
Srila Prabhupada: Prende un altro corpo.
Barbara: Immediatamente?
Srila Prabhupada: Si. Proprio come quando cambi appartamento: prima ne trovi uno nuovo e poi lasci quello vecchio.
Barbara: Non possiamo sapere che tipo di corpo prenderemo?
Srila Prabhupada: Si, purché tu abbia le qualificazioni necessarie, altrimenti la natura materiale agirà a tua insaputa. Chi ha conoscenza sa ciò che accadrà dopo la morte, ma chi non ha conoscenza dovrà accettare ciò che impone la natura materiale. Se ignori ciò che ti accadrà dopo la morte vuol dire che non ti sei preparata durante la vita, così, inaspettatamente, al momento della morte, la tua mente creerà un altro corpo, e la natura provvederà a dartelo.
Barbara: E il canto del mantra… qual è il beneficio?
Srila Prabhupada: Puoi chiederlo a questi ragazzi. (Indica i devoti) Possono spiegartelo.
Bob: Se Krsna controlla tutto, controlla anche coloro che non sono devoti?
Srila Prabhupada: Si, attraverso maya. Come un re controlla il suo regno attraverso i suoi rappresentanti.
Bob: E in che modo krsna controlla i suoi devoti?
Srila Prabhupada: Esattamente come tu controlli una persona che ti è cara. Per esempio, se hai un figlio lo controlli per il suo bene. Se sta per toccare il fuoco, immediatamente glielo impedisci: “No, no, figlio mio, non toccare!” Così, una persona cosciente di Krsna, un devoto, non devia mai perché Krsna la guida sempre, mentre coloro che non sono coscienti di Krsna sono affidati alle cure di maya, e maya farà il suo dovere.
Bob: Nel momento in cui nasciamo è già predestinato il momento in cui dovremo morire?
Srila Prabhupada: Come?
Bob: E’ già predestinato il momento in cui dovremo morire? In altre parole, la durata della mia vita è già stata stabilita?
Srila Prabhupada: Si.
Un devoto: Si può cambiare?
Srila Prabhupada: No, non si può. Solo Krsna può.
Un devoto: E se una persona si uccide? Anche quello era predestinato?
Srila Prabhupada: No, quello no, perché tu hai una piccola parte di indipendenza. Non è naturale togliersi la vita, ma poiché hai il libero arbitrio puoi scegliere tra ciò che è naturale e ciò che non lo è. Per esempio, un detenuto non può uscire dalla prigione, ma se in qualche modo organizza la fuga e riesce a scappare diventa passibile di una punizione più grave. Il detenuto non potrebbe uscire dalla prigione, ma se in qualche modo riesce a scappare, peggiora la sua situazione perché sarà arrestato ancora e dovrà scontare una pena maggiore. Così, noi non possiamo andare contro il nostro destino, e se lo facciamo soffriremo. Ma il nostro destino può essere cambiato da  Krsna quando diventiamo coscienti di Krsna. Nella Bhagavad-gita Krsna dice, aham tvam sarva-papebhyo moksayisyami: “Ti darò ogni protezione.” Krsna cambia il nostro destino perché vuole proteggerci.
Ci sono due tipi di persone, i devoti e i non devoti. I non devoti sono sotto il controllo della natura materiale, e i devoti sono sotto il controllo di krsna. Nell’ufficio di un uomo importante, il direttore di una grande industria ci sono molti impiegati e ognuno di loro è controllato da diversi sovrintendenti. Quando è al lavoro il direttore controlla  gli impiegati indirettamente  e quando va a casa controlla i figli direttamente, ma in entrambi i casi controlla . Anche Dio controlla sempre. Un devoto è sotto il diretto controllo di Dio, mentre un non- devoto è sotto il controllo del Suo agente, maya. Tutti sono controllati da qualcuno. Per esempio, ogni cittadino è controllato dal governo. Quando si comporta bene  è sotto il controllo del dipartimento civile, e quando si comporta male è sotto il controllo del dipartimento penale, ma nessuno può dire: “ Io non sono controllato.” E’ impossibile. Se qualcuno dice: “Io non sono sotto il controllo di nessuno”, significa che non è sano di mente, è un pazzo. O sei sotto il diretto controllo di Dio, oppure sei sotto il controllo del Suo agente, maya. Se rimani sotto il controllo di maya, la tua vita è sprecata perché continui l’esistenza materiale nascita dopo nascita, corpo dopo corpo. Ma se ti poni sotto il controllo di Dio, dopo aver lasciato il corpo torni a Dio, nella tua vera dimora, e raggiungi così il successo della tua esistenza. Non c’è nessuno che non sia controllato, e chi capisce questo fatto è un uomo intelligente. Nella Bhagavad-gita Krsna dichiara, bahunam janmanam ante jnanavan mam prapadyate: “ Dopo molte vite di ricerca sulla Verità Assoluta, l’uomo si sottomette a Me.” Vasudevah sarvam iti: “Krsna, Tu sei tutto, perciò sono venuto a Te. Accettami, Ti prego. Mi abbandono a Te, prendimi sotto il Tuo controllo. Per molto tempo sono stato sotto il controllo dei sensi e non ho ricevuto alcun beneficio. Sotto il controllo dei sensi ho servito la mia cosiddetta famiglia, società, nazione, e perfino il mio cane, ma niente mi ha dato soddisfazione. Ora però  sono tornato in me e mi pongo sotto il Tuo controllo; non voglio più essere controllato dal mio cane, desidero essere controllato da Te.” Questa è coscienza di Krsna. Hai mai visto per la strada un uomo controllato dal suo cane? Nella strada il cane si ferma, fa i suoi bisogni, poi l’uomo deve anche pulire per terra... e l’uomo pensa: “Sono il padrone”. Ma in realtà il padrone è il cane. Maya agisce così. L’uomo è diventato schiavo di un cane, ma pensa di essere il padrone. Ma se non si è coscienti di Krsna è impossibile capire. Noi possiamo capire che questo sciocco che pensa di essere il padrone è sotto il controllo del proprio cane. Noi possiamo capirlo, sei d’accordo?
Bob: Si.
Srila Prabhupada: Un capofamiglia è controllato dalla moglie, dai figli, dai servi, da tutti, ma lui continua a pensare: “Sono il padrone”. Il presidente di uno Stato pensa di essere il padrone della sua nazione, ma anche lui è controllato. Può essere dimesso all’improvviso dai suoi cittadini, quelli che lui considerava suoi servitori! E per salire alla carica di presidente ha dovuto fare molte promesse: “Io saprò rendervi un buon servizio, sarò il vostro servitore, un servitore di prima classe.” E la gente lo elegge alla carica di Presidente. Poi, per mantenere il suo posto, deve continuare a farsi pubblicità: “Rieleggete me! Rieleggete me!” Questo significa che è un servitore, ma pensa di essere il padrone. Questa è maya. Chi è controllato da maya pensa di essere il padrone, mentre non è altro che un servitore. Il devoto non pensa mai di essere il padrone perché sa che la sua vera posizione è quella di servitore. Questa è la differenza tra maya e realtà. Il devoto sa che non sarà mai un padrone, ma eternamente un servitore. Illusione è quando un servitore pensa di essere il padrone; m quando il servitore pensa “sono un servitore”, non è più illusione, è mukti, liberazione, perché non ci sono più false concezioni. Il devoto è libero dalle false concezioni perché conosce la sua vera posizione. Svarupena vyavasthitih. Mukti, liberazione, significa essere situati nella propria posizione originale. Sono un servitore e se riconosco la mia posizione, sono libero; ma se penso di essere il padrone, sono schiavo. Ecco la differenza tra la vita liberata e la vita condizionata.
I devoti sanno sempre di essere i servitori di Krsna, perciò sono già liberati, senza bisogno di fare altri tentativi per ottenere la liberazione. Sono già liberati perché sono situati nella loro posizione originale. Non si illudono, come gli altri, di poter essere padroni di qualcosa. Non potrai mai essere un padrone, a nessuno stadio della vita; rimarrai sempre un servitore, perché questa è la tua posizione. In conclusione, pensare di essere i padroni significa essere condizionati, e abbandonarsi a Krsna, che è il padrone supremo, significa essere liberati. Un devoto non cerca la liberazione altrove; appena si sottomette a Krsna o al Suo rappresentante è già liberato.
Bob: Prabhupada, ci sono persone che seguono varie religioni, come per esempio i “Jesus freaks” o altri, e dicono che Gesù li sta guidando. E’ vero?
Srila Prabhupada: Si, Gesù li guida, ma loro non accettano la guida. Prendi i cristiani, per esempio. Gesù li sta guidando, e dice: “Non uccidere”, ma loro continuano a uccidere. Dov’è la guida di Gesù? A che cosa serve dire: “Sono guidato da Gesù”, se poi non prendo in considerazione le sue parole? Che guida è questa? Nessuno oggi è guidato da Gesù Cristo, è solo una falsa pretesa. E’ molto raro trovare qualcuno che veramente accetti di essere guidato da Gesù. Gli insegnamenti di Gesù sono alla portata di tutti, ma nessuno li considera seriamente. Vorrebbero che Gesù Cristo si impegnasse a prendere su di sé tutti i loro peccati. Questa è la loro filosofia. Commettono ogni sorta di attività peccaminose e vorrebbero che il povero Gesù si assumesse la responsabilità dei loro peccati. Questa è la loro religione. Perciò dicono: “Che bella religione abbiamo! Gesù Cristo morirà per tutti i nostri peccati.” Ma che religione è questa? Non hanno neanche un po’ di compassione per Gesù Cristo. “Gesù è morto per i nostri peccati, perché dovremmo continuare a farne? Una vita così grande è stata sacrificata per i nostri peccati, dovremmo lasciarci guidare dai suoi insegnamenti.” Ma i Cristiani pensano ben diversamente: “Continuiamo pure a peccare e Gesù pagherà per i nostri peccati; basta andare qualche volta in chiesa a confessarsi e saremo di nuovo liberi di fare ciò che vogliamo.” Pensi che agire così sia intelligente?
Bob: No.
Srila Prabhupada: In realtà, chi accetta di essere guidato da Gesù Cristo otterrà sicuramente la liberazione, ma dov’è quell’uomo che si lascia guidare da Gesù Cristo?
Bob: Cosa ne pensi dei “Jesus freaks”, quie giovani che si sono uniti al movimento di Gesù? Leggono molto spesso la Bibbia e cercano di…
Srila Prabhupada: Ma la violenza è contro gli insegnamenti della Bibbia. Come possono uccidere e allo stesso tempo seguire la Bibbia?
Bob: Ho fatto questa domanda a uno di loro e mi ha risposto che nella Bibbia è detto che Gesù mangiava la carne.
Srila Prabhupada: Ammettiamo pure che Cristo mangiasse la carne. Poteva mangiare ciò che voleva perché era molto potente. Ma il suo comandamento era quello di non uccidere. Gesù era molto potente, avrebbe potuto mangiare il mondo intero, se avesse voluto. Ma tu non puoi paragonarti a Gesù Cristo, non puoi imitarlo, devi limitarti a seguire i suoi ordini; allora puoi dire di essere guidato da Gesù Cristo. Questa è la vera obbedienza. Lo Srimad-Bhagavatam spiega che quando una persona è investita di potere (isvara), può fare qualsiasi cosa, ma gli altri non possono imitarla, devono semplicemente seguire i suoi insegnamenti. Dicono che Gesù Cristo mangiava la Carne, ma anche se fosse vero non sanno in quali circostanze l’ha mangiata. Egl ha consigliato però di non mangiarla. Pensi che Gesù si contraddicesse?
Bob: No.
Srila Prabhupada: Credere che Gesù potesse contraddirsi significa non avere fede in lui. Allora perché mangiò la carne? Lui sapeva il perché, ma ordinò agli altri di non mangiarla. E noi dobbiamo obbedirgli. Tu non sei Gesù Cristo, non puoi imitarlo. Gesù ha sacrificato la vita per Dio. Puoi fare la stessa cosa anche tu? Allora perché dovresti cercare di imitare Cristo? Tu lo imiti solo mangiando la carne, perché non lo imiti sacrificando la tua vita per diffondere la coscienza di Dio? Cosa ne pensi? Quando si predica si deve dire ciò che si pensa. Questi cosiddetti cristiani… cosa stanno facendo per Dio? Prendi il sole, per esempio. Il sole assorbe anche l’urina, ma se tu vuoi imitare il sole e pensi di bere l’urina, credi di poterlo fare? Gesù Cristo era molto potente e poteva fare qualsiasi cosa, ma noi non possiamo imitarlo, dobbiamo semplicemente seguire i suoi insegnamenti. Questo è il vero cristianesimo. Nella letteratura vedica è narrata la storia di un oceano di veleno che la gente non sapeva come eliminare. Allora
Siva disse: “Lo berrò io.” Così bevve tutto l’oceano e lo trattenne nella gola. Puoi fare la stessa cosa anche tu? Potresti bere anche solo un bicchiere di veleno? Perciò come puoi pensare di poter imitare Siva? Siva non consigliò mai a nessuno di bere del veleno, e noi dobbiamo seguire il suo consiglio invece di cercare di imitarlo. La gente che prende l’LSD e la marijuana si giustifica dicendo che anche Siva fuma il ganja. Ma Siva bevve anche un oceano di veleno; puoi fare la stessa cosa anche tu? Sono piuttosto i suoi insegnamenti che dovrebbero essere seguiti. Siva insegnò che l’adorazione più alta è quella offerta a Visnu. Visnor aradhanam param. Quando la sua sposa, Parvati, gli chiese quale fosse il metodo più alto di adorazione, egli rispose: “L’adorazione più alta è l’adorazione di Visnu (krsna).” Esistono molti essri celesti a cui si può rendere culto, ma Siva raccomanda l’adorazione di Visnu come la migliore. Ma più elevata ancora dell’adorazione di Visnu è l’adorazione dei vaisnava. Tadiyanam, cioè i Suoi servitori, coloro che sono in relazione con Visnu. Per esempio, noi adoriamo una pianta, tulasi; non adoriamo una pianta qualsiasi, adoriamo tulasi perché questa pianta ha un’intima relazione con Krsna, Visnu. Perciò l’adorazione di ciò che è intimamente legato a Krsna è perfino superiore all’adorazione di Krsna stesso.
Bob: Perché?
Srila Prabhupada: Perché Krsna sarà contento. Supponiamo che tu abbia un cane e un amico viene e lo accarezza (Srila Prabhupada mima il movimento). Tu sei contento: “E’ proprio un caro amico!” Succede così. Un amico viene e ti dice: “Oh, che bel cane hai!” (Tutti ridono).
(Alcuni ospiti indiani entrano nella stanza)
Srila Prabhupada: Accomodatevi e prendete un po’ di prasada. (Srila Prabhupada continua a parlare con gli ospiti, a volte in hindi, a volte in inglese. E’ il suo ultimo giorno a New York e il suo aereo per Londra parte tra poche ore. Bob ha portato un’automobile per accompagnare Srila Prabhupada all’aeroporto. I devoti sono molto indaffarati, portano i bagagli in macchina, mettono in ordine gli ultimi manoscritti di Srila Prabhupada con le sue traduzioni e fanno gli ultimi preparativi).
Syamasundara: Tutto è pronto, Srila Prabhupada, aspettano solo noi.
Srila Prabhupada: Possiamo andare allora? Andiamo, Hare Krsna! 



Conclusione

Il 19 luglio 1976 Sua Divina Grazia Srila Prabhupada ci ha accettato, mia moglie ed io, come suoi discepoli e ci ha iniziati col nome di Bhakti-devi dasi e Brama-tirtha dasa. Se rifletto su quel giorno posso capire quanto sia stato fortunato ad incontrare Srila Prabhupada e i mie confratelli del movimento Hare Krsna. Al momento dell’iniziazione, quando mi fu data la corona su cui si canta Hare Krsna, promisi di seguire i principi regolatori e di cantare ogni giorno i nomi di Dio. Quattro anni prima Srila Prabhupada mi aveva consigliato di seguire questi principi e in sei mesi, egli disse, sarei diventato come gli altri devoti; non sarei più stato attratto dalle cose inutili (anartha), come i cinema e i ristoranti. “Lo scopo della vita umana è purificarsi”, mi disse. Desideravo purificarmi, anche se non sapevo che cosa significasse esattamente diventare puro. Ero andato in India col Corpo della Pace sperando di trovare il modo di elevare la mia coscienza; sapevo che la gratificazione dei sensi non era tutto, eppure io stesso ero ancora schiavo dei sensi. In seguito capii che yoga significa liberarsi dalla dittatura dei sensi. Quando tornai in America mi iscrissi alla facoltà di geologia, mi sposai e in un modo o nell’altro fui preso dalle mie responsabilità familiari, ma spesso pensavo alle mie conversazioni con Srila Prabhupada e ai suoi insegnamenti, tra i quali uno dei più importanti era quello di frequentare i devoti, cosa che feci volentieri. I devoti sono persone diverse: poiché capiscono che lo scopo dell’esistenza è il servizio d’amore al Signore Supremo, non rimangono imprigionati nelle meschine questioni del piacere dei sensi e del falso ego. Visitare il tempio era un’esperienza ravvivante; mia moglie ed io facemmo amicizia con molti devoti e decidemmo di aiutare in qualche modo il Movimento. Aprii un centro di Bhakti-yoga all’università e il nostro appartamento servì come base di appoggio per i gruppi viaggianti di devoti. Seguendo le istruzioni di Srila Prabhupada, anche il nostro modo di nutrirci si purificò. In India avevo detto a Srila Prabhupada che non potevo offrire il mio cibo a krsna, come facevano i devoti, perché non capivo che Krsna è Dio. Allora egli mi disse che prima di mangiare avrei dovuto almeno ringraziare Dio per il cibo che mi dava. Così facemmo, e gradualmente la nostra devozione maturò, finché cominciammo ad offrire il nostro cibo a Krsna. Che sensazione meravigliosa cucinare per il Signore Supremo! Questo ci liberò dalla schiavitù della lingua. Infine ci sentimmo pronti per dedicarci a tempo pieno alla vita del tempio. Per la grazia di Krsna ottenni un lavoro vicino a un tempio, nel Texas, così cominciai a partecipare a tutti i programmi spirituali. In questo modo tutti gli anartha scomparvero, proprio come Srila Prabhupada aveva predetto. Era come sentirsi alleviati da un pesante fardello. Non eravamo più servitori dei nostri sensi, ma servitori di Dio e dei Suoi devoti. Il valore degli insegnamenti di Srila Prabhupada era diventato chiaro: un essere umano non è fatto per lavorare come un mulo e godere come un cane, ma per purificarsi elevandosi a un livello superiore di coscienza. Anche se ora sono stato iniziato, continuo ad ammirare la coscienza spirituale dei miei confratelli e ho un forte desiderio di avanzare spiritualmente, In realtà l’iniziazione è solo il primo passo.

Brahamtirtha dasa Adhikari
(Bob Cohen)